Postazioni militari nell'isola di san Pietro - Carloforte
Postazioni militari nell'isola di san Pietro - Carloforte
LE FASI DELLA FORTIFICAZIONE
La densità dello schieramento di copertura variava per singoli settori, in base all'importanza e alle caratteristiche orografiche. Era particolarmente densa nei tratti "laterali ai porti", in quelli corrispondenti ai porti stessi, a sbarramento degli accessi a città, aree industriali e rotabili di penetrazione verso I'interno. I difensori si servivano di posti di Osservazione Costiera (P.O.C.); Nuclei Fissi (N.F.); Nuclei Mobili; posti di Blocco Costieri (P.B.C.).
I POC effettuavano vigilanza continua. Il loro servizio era particolarmente importante di notte e in condizioni di scarsa visibilità. Erano comandati da graduati muniti di binocolo e collegati allo schieramento retrostante, addestrati a fornire ai comandi dati di vera utilità.
Il compito di "opporsi agli sbarchi da posizioni prestabilite" era affidato ai N.F. A partire dall'estate 1942 le postazioni, di norma campali, furono in alcuni casi trasformate in fortini di calcestruzzo.
I Nuclei Mobili avevano compiti di sicurezza e supporto di fuoco negli intervalli tra i Nuclei Fissi, specie di notte e in caso di nebbia. Il loro compito era anche quello di ricercare avversari sbarcati, isolatamente o in gruppo. Potevano essere costituiti anche con personale dei Carabinieri e della Regia Guardia di Finanza, mentre nei settori di Difesa porto era previsto l'impiego di personale della Regia Marina e della Milizia Portuaria. Le difese costiere avevano facoltà di aprire il fuoco, di notte e nelle giornate di nebbia, contro natanti che si dirigessero verso le spiagge e su individui che sostassero sulle spiagge "in atteggiamento sospetto". Per questo motivo fu previsto che fossero avvertite le popolazioni locali, specialmente i pescatori. Di giorno, l'azione di fuoco era preceduta dalle regolamentari intimazioni. Ove necessario, gli elementi costieri avrebbero fornito il servizio di protezione impianti e opere d'arte. I Posti di Blocco Costieri (P.B.C.) erano le organizzazioni destinate a sbarrare le rotabili agendo in posto con il fuoco di armi automatiche e controcarro. Svolgevano servizio continuativo dal tramonto all'alba ed anche di giorno, in caso di allarme costiero o nebbia. Erano dotati di artifici per interdire la viabilità: sbarre, cancelli, cavalli di frisia, muri sfalsati a baionetta, ecc. Era previsto che fossero provvisti di racchette illuminanti e piccoli fari. Erano collocati fuori dai centri abitati o a tergo degli stessi, se lungo rotabili che conducevano nell'entroterra. Il personale in servizio doveva essere energico e deciso: "niente complimenti, niente dimestichezza, ma invece: intimazione a distanza-grinta dura-intonazione di comando-fucile a crociatet".
Importanza fondamentale era poi data all'organizzazione di collegamenti vasti, rapidi e sicuri. Secondo uno schema già in vigore per la difesa contraerea, ciò che avveniva in mare e sulla costa doveva essere istantaneamente comunicato ai comandi di copertura e a quelli superiori. Occorreva attivare una rete radiale di linee telefoniche (se possibile supportarla da radio) dedicata alle comunicazioni d'indole operativa, che si accavallava alle rete "omnibus" per le trasmissioni correnti. I collegamenti dovevano disporre di mezzi alternativi (autoveicoli, motociclette, biciclette) per supplire alle interruzioni. Questi provvedimenti avevano speciale importanza per la rete dei P.O.C. dislocati lungo la costa, che disponevano anche di pistole Very o razzi da segnalazione (Fortini di Sardegna di Grioni – Carro, ed. Grafiche Parteolla pag 30).
Bobba: l'ingresso è pulito ma la postazione è invasa dalla vegetazione.
Coordinate: 39,096465 N 8,295431 E
Coordinate: 39,093778 N 8,293944 E
Esistevano all'epoca molte postazioni campali (trincee, fortini in legno o pietrame) di natura provvisoria. L'ultima, semplicissima generazione costruttiva è quella delle piazzole in barbetta scoperta per mitragliatrice o cannone, spesso realizzate per completare la difesa coniugando mimetizzazione, risparmio e resa dell'arma. Le barbette di mitragliatrice possono anche avere una copertura in muratura di pochi centimetri, contro le intemperie e le schegge di piccola entità. Le barbette di artiglieria hanno locali interrati: uno per il ricovero dei serventi e uno per il munizionamento. Nei capisaldi è spesso presente un ricovero interrato con ingressi alle estremità ( Fortini di Sardegna di Grioni – Carro, ed. Grafiche Parteolla pag 37).
Canalfondo: di fronte a villa Filadelfia, a pochi metri dalla provinciale.
Coordinate: 39,159679 N 8,304839 E
PROGETTI E REALIZZAZIONI TRA IL 1942 E IL 1943 A fine marzo, I'ordine dei lavori era: Cagliari, Sulcis-Iglesiente, Oristano, Nurra- Anglona - Bosa e Gallura. Erano stati assegnati 25.000 q.li da1 cementificio di Cagliari e 55.000 q.li dal continente ..... SECONDA SEZIONE LAVORI GENIO isola di San Pietro (20 postazioni) ....
Ciascun P.O.C. era presidiato da 5/6 uomini armati, se in località isolata, di un fucile mitragliatore, dotati di pistola Very per segnalazioni, di strumentazione per determinare l'azimut degli obiettivi marini e di collegamento telefonico con i reparti retrostanti. I Nuclei Fissi (N.F.) erano di norma costituiti da elementi delle squadre mitraglieri delle Cp. (compagnie) mitraglieri e da squadre dei plotoni Mitraglieri delle Cp. costiere. Potevano essere appoggiati da squadre di fucilieri costieri. I Nuclei Mobili, forniti dalle compagnie costiere, agivano a turni regolari su tratti di costa predefiniti. I Posti di Blocco Costieri (P.B.C.) costituivano un apparato maggiormente potenziato, avendo in dotazione armi automatiche e pezzi d'artiglieria di vario calibro con funzione controcarri ( Fortini di Sardegna di Grioni – Carro, ed. Grafiche Parteolla pagg 50 e 51).
Cantagallina - Taccarossa, presso magazzini Malfidano
Coordinate: 39,168314 N 8,308707 E
La difesa delle coste pativa indubbiamente la carenza di cemento, ma non solo. Ci si soffermava, tra l'altro, sulla necessità di trasportare la maggior parte dei materiali con carrette di animali da soma. Solo il cemento, il legname e gli atfrezzi potevano essere trasportati con autocarri (Fortini di Sardegna di Grioni – Carro, ed. Grafiche Parteolla pag 54).
Coordinate: 39,116487 N 8,310344 E
Ruderi di fabbricato a ridosso della postazione Girin
Postazione in proprietà privata in località Giunco
Foto di Giorgio Ferbat, tratta da "Carloforte Castello di Carlo"
La Punta: ora c'è una costruita la casa sopra e non più accessibile.
Coordinate: 39,186156 N 8,305500 E
INTERRUZIONI MINATE
..... n. 5: muro di sostegno a valle, sulla rotabile Carloforte Cala Fico, nell'Isola di San Pietro a circa 11 km. da Carloforte (Fortini di Sardegna di Grioni – Carro, ed. Grafiche Parteolla pag 66).
Punta delle Oche: posizione e foto di Antonio Cavassa.
Coordinate: 39,180948 N 8,267199 E
ITINERARI DI BUNKER-ARCHEOLOGIA
Le schede che seguono sono frutto di verifiche condotte dall' ormai lontano 1997. Non è sempre stato possibile aggiornare le ricognizioni nell'ultimo anno dalla pubblicazione. Per la visita valgono le prescrizioni del buonsenso e del rispetto delle proprietà private. In assenza di "derequisizioni" postbelliche, le singole postazioni dovrebbero godere ancora di formale demanialità. I nomi in codice di capisaldi e sbarramenti sono tratti da una serie cartografica d'archivio. Tale denominazione, però, non è ripresa nei successivi carteggi. Le fortificazioni visibili in Sardegna rimandano a poche tipologie standardizzate: - postazioni "poliarma" per mitragliatrici, cannoni c.c. e fucili mitragliatori. La maggior parte delle casematte per c.c. (artiglieria anticarro) è disegnata per il cannone da 47/32 M. 35 o 39 poggiato sul puntello sotto la feritoia, senza le ruote e sollevato da terra. Spesso hanno mascheramenti accurati, ancora leggibili; - La tipologia più diffusa è la "postazione circolare monoarma" (p.c.m.) dell'Ispettorato Arma Genio. Casamatta a cupola per armi automatiche (rara per c.c. 47/32). Più difficili da rintracciare, dopo 70 anni, sono le "barbette" scoperte, per armi automatiche e per artiglierie. In molti casi, alla barbetta è associato un ricovero; Le barbette per cannone possono avere circa 4 metri di diametro (es. Cantoniera Nuraxi De Mesu, pezzi da 47/32 o 65/17), ma di norma sono di circa 7,50 m. di diametro, con disco interno di 2,10 m. (pezzi da 75/100 mm.). Hanno due ambienti sotterranei, per le munizioni e il ricovero. - Sopravvivono inoltre, nel Sulcis, rari tratti di trincea in calcestruzzo, con nicchie semicircolari per fucilieri; - Il ricorso a postazioni in caverna, teorizzato nelle Circolari, fu davvero eccezionale, nonostante non mancassero minatori, perforatrici ed esplosivi; - Casermette in muratura (ruderi, quando esistono); - ricoveri blindati di caposaldo; - postazioni campali, ormai rarissime e appena leggibili (Fortini di Sardegna di Grioni – Carro, ed. Grafiche Parteolla pag 101).
Coordinate: 39,107514 N 8,306942 E
Punta Peruscini, a 200 mt circa dalla spiaggia di punta Nera.
Coordinate: 39,108866 N 8,308476 E
La Divisione assunse un nuovo schieramento a partire s
dall' 11 febbraio 1943. Le sue forze vennero così ripartite: il 132° Rgt. su 2 battaglioni occupava il settore Oristano-Mussolinia; il 127° (3 Btg.) quello compreso fra Ingurtosu e Matzaccara; il 129° Rgt. (3 Btg.) difendeva la costa fra Matzaccara e Capo Pula, mentre i due battaglioni del 128° vennero trasferiti da Santadi e schierati a San Pietro e Sant'Antioco. Nel Sulcis, il 3 marzo 1943 furono assegnati al 404° Btg. Cost. 4 plotoni (139 uomini) provenienti dal 45° Rgt. "Sabauda" per azioni di contrassalto, ripartiti tra alcuni dei capisaldi del Golfo di Palmas: Guardiedda, Case Sidau, Cava e Quota 16 di Porto Botte. Negli stessi giorni, il comandante del Settore "Sulcis" incontrava le autorità civili di Giba per accordarsi circa lo sfollamento dalla zona costiera in caso di accertato, imminente tentativo di sbarco nemico. I ragazzi della Gioventù Italiana del Littorio sarebbero passati alle dipendenze dei comandi militari per compiti quali portaordini, pattuglie esploratori, soccorso, ecc. (Fortini di Sardegna di Grioni – Carro, ed. Grafiche Parteolla pag 120).
Caletta - Spalmatore
Coordinate: 39,114865 N 8,255795 E
ISOLA DI SAN PIETRO (estratto dal libro Fortini di Sardegna di Grioni – Carro, ed. Grafiche Parteolla pagg 140 - 141).
Una postazione monoarma con copertura leggera sopravvive a mare, a Magazzini Malfidano.
Anni fa, abbandonata e cadente, presentava all'interno tracce di scritte d'epoca a vernice nera.
Dal 20 luglio 1943, il Comando del 128" Rgt fu investito del presidio di Sant'Antioco e San Pietro. A San Pietro si trovava il 436' Btg. su 5 Compagnie (una dal 92'Btg.). La I Compagnia era schierata a difesa di Carloforte lungo la linea Saline-Case del Macchione-Quota 56-Ripa del Macchione- Quota 113 e 109 di Ripa del Sardo-mulattiera da San Pietro a Casa Moretti. La II Cp. Era schierata sull'allineamento mulattiera Casa Moretti-Casa Segni-Casa Molino a Vento-R. Corazzo – porta Leone a Nord di Carloforte. Assorbiva i Nuclei Fissi Costieri molo Nord, Punta del Morto e Punta Du Din. La III Compagnia aveva comando a Punta Bellavista, un plotone Mitraglieri sulla costa al
PO.C. (Posto Osservazione Costiero fisso) La Punta, un plotone fucilieri al P.O.C. Cala Vinagra, un plotone Mitraglieri al P.O.C. Cala Fico e un plotone fucilieri a Quota 61 di Costa Bellavista, ad Ovest della Bonifica Pescetti.
Alle sue dipendenze, erano i P.O.C. di Malfidano, La Punta, Punta delle Oche, Cala Vinagra, Cala Fico e il N.F. di Punta del Becco. La IV Cp. si trovava con Comando a Quota 61 di Costa Bellavista, un plotone Mitraglieri al P.O.C. La Caletta, un plotone fucilieri al N.F. Genià, un plotone fucilieri al P.O.C. di Punta du Xitta e un plotone Mitraglieri al N.F. di Punta Peruscini.
La V Compagnia era di rincalzo, in località Pozzino a Ovest di Carloforte.
Nell'estate 1943 erano attivi i seguenti P.O.C.: Canale dei Muggini, Ovest di Punta Nera, Nord di La Caletta, Punta di Cala Fico, Punta della Borrona, Punta delle Oche, La Punta e Magazzini Malfidano. Nuclei Fissi erano a Capo Tassara, Punta del Morto, 3 N.F. a Carloforte, Punta di Girin, Punta Peruscini, Punta Martin, Punta Nera, Punta Genià, La Caletta. Osservatorio R. Marina: Capo Sandalo.
LA DIFESA CONTRAEREI TERRITORIALE
Questo compito era affidato alla 178 Legione Milizia Artiglieria Contraerei che di norma aveva sede di comando a Cagliari. Molte delle batterie e i locali del Comando Tirso risultavano ancora in corso di rifinitura nel dicembre 1942. Sunteggiamo lo schieramento nel periodo più rischioso del conflitto, il giugno 1943 (Fortini di Sardegna di Grioni – Carro, ed. Grafiche Parteolla pag 215).
Batteria Zonza
Questa era una postazione dove alloggiava il telemetro (Massimo V. da FB)
Coordinate: 39,100191 N 8,268128 E
Vedi ricerca e approfondimento a cura di Salvatore "Rodin" Borghero https://www.isoladisanpietro.org/storia/007_01.htm
C.R.N. Centro Raccolta Notizie (Gonnesa con 5 p.a. (punti di ascolto): Cala Domestica, Fontanamare, Capo Altano, Guardia dei Mori e Spalmatore
Settore Sulcis - 436° Btg. Cost. con III Cp. a Carloforte; Nuclei Anti Paracadutisti a Teulada (372° N.A.P), Sant’ Antioco (373°) e Carloforte (374°)
Comando 205" Divisione Costiera Iglesias (Gen. Brig. Giovanni Manildo), - 436° Btg. Cost. Carloforte (Ten. Col. Raffaele De Vivo)
(Fortini di Sardegna di Grioni – Carro, ed. Grafiche Parteolla pagg 217 - 225 - 229).
Spalmatore di fuori
Coordinate: 39,107254 N 8,252421 E
Postazione Geniò.
Testimonianza dalla pagina FB di Carloforte Castello di Carlo:
Francesco P. : Se ne trovava una anche al Geniò, naturalmente l'erosione del mare la distrutta, qualcuno la ricorda o ha qualche foto?
Giorgio F. : La ricordo bene. Da ragazzo ci sdraiavamo addirittura sopra il tetto a prendere il sole. Con gli anni l'erosione l'ha divorata. Ricordo che diversi anni fa, forse una ventina, ne restava una porzione, pericolosamente penzolante. Ricordo che era un fortino basso, col tetto un po' spiovente con una superfice che poteva essere di circa 4mq .
Grazie a Riccardo D. e a Rodin per avermi segnalato alcune delle postazioni elencate.
Discussione nella pagina FB di Carloforte Castello di Carlo del 03 02 2024
Sito degli AMICI DEI FORTINI (Quartu Sant'Elena)