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DATI IDENTIFICATIVI
Ubicazione: Isola di San Pietro, Comune di Carloforte, località Punta di Capo Rosso - Ventrischio, costa occidentale.
Riferimenti cartografici: Carta d'Italia, IGM Scala 1:25.000,
F°563 Sez. I "Isola di San Pietro". Coordinate metriche centrali UTM: MJ 3310 32 85.
Grado di conoscenza attuale
A livello scientifico: Studiato.
A livello comune: Ignorato - poco noto.
CLASSIFICAZIONE
Litologia caratterizzante: Ripetute alternanze di potenti colate laviche e di ignimbriti varicolori, spesso con evidenti strutture fluidali, pseudostratificazione e giacitura tabulare, appartenenti al "Complesso vulcanico comenditico".
Classificazione genetica: Poligenetica (vulcanica e marino - litorale).
Definizione genetica: Costa a falesia e promontori in alternanze di rocce vulcaniche comenditiche varicolori.
Età del processo: Miocene inferiore (circa 17 - 16 milioni di anni fa).
AMBITO E TIPO DI INTERESSE
Interesse scientifico: Geomorfologico, vulcanologico, mineralogico- giacimentologico.
Interesse contestuale: Paesaggistico-ambientale, didattico-divulgativo, escursionistico.
Emergenze culturali e/o naturalistiche: Vicina ex miniera di ocra e manganese, presenza di diaspri varicolori.
Elementi qualificanti: Successioni di caratteristiche formazioni vulcaniche comenditiche, cromatismo delle rocce, contesto paesaggistico e scenografico.
DATI DESCRITTIVI
Caratteristiche geologiche e geomorfologiche. Il massiccio promontorio di Capo Rosso è così denominato dal prevalente colore rossastro delle rocce vulcaniche che formano la scoscesa falesia a picco sul mare, alta fino a circa 70 m, sul cui fronte, fra Capo Sandalo, Capo Rosso e Punta del Capodoglio, si possono osservare in bella evidenza le ripetute alternanze di potenti colate laviche e di ignimbriti, con frequenti giacitura tabulare, strutture di flusso, fessurazione colonnare, pseudostratificazione e colorazione alquanto variabile (da grigio-rosata a rossastra, ad azzurro-verdognola ed a verdastra), appartenenti al “Complesso vulcanico comenditico" (circa 17 - 16 milioni di anni fa). Particolarmente tra Punta di Capo Rosso e Capo Sandalo, le potenti bancate laviche comenditiche risultano attraversate da piani di fratturazione maggiormente distanziati che, di conseguenza, tendono ad isolare ciclopici blocchi prismatici impilati gli uni sugli altri, talora formando spettacolari pinnacoli rocciosi. Giacendo in evidente equilibrio precario sulle strapiombanti pareti, tali blocchi risultano alquanto pericolosi sia per i visitatori che per via mare sostino ai piedi della falesia, sia per quelli che per via terra si avvicinino eccessivamente al ciglio delle alte scarpate.
Ad est di Punta di Capo Rosso, poco oltre Punta del Capodoglio, alle successioni vulcaniche comenditiche si accostano, con contatto tettonico per faglia, le rocce appartenenti al “Complesso vulcanico calcoalcalino antico"(circa 18 - 17 milioni di anni fa); il quale qui risulta costituito da potenti bancate di lave riolitiche e di ignimbriti riolitiche e quarzolatitiche varicolori, le quali, verso la parte alta, mostrano una caratteristica ed interessante successione stratificata con livelli di ocre rosse e gialle, ossidi di manganese (prevalente psilomelano, criptomelano, pirolusite e manjiorite) e diaspri di colore variabile dal rosso al giallo, al marron ed al verde, che in passato venivano estratti in una miniera presso la scogliera, per essere utilizzati anche come pietre ornamentali (diaspri e pirolusite), o nell'industria dei coloranti (ocre).
UTILIZZAZIONE E TUTELA
Utilizzazione passata: Vicina ex - Miniera di ocre e manganese all'interno.
Utilizzazione attuale: Escursionismo; vicino Radiofaro di Capo Sandalo; prevalente macchia mediterranea costiera.
Stato di conservazione: Buono.
Rischio di degrado del geosito: Medio.
Minacce e/o disturbi: Possibili insediamenti turistico-residenziali; asportazione e prelievo incontrollati di minerali e diaspri.
Tutela esistente: R.D. 1939 sulle bellezze naturali e singolarità geologiche; L.R. 8 agosto 1985, n. 431; Vincolo paesistico - ambientale; L.R. 7 giugno 1989, n. 31; L.R. 22 dicembre 1989, n. 45 (Piano Territoriale Paesistico n. 14 delle Isole di San Pietro - Sant'Antioco, zona 1 di conservazione integrale); Sito di Importanza Comunitaria (SIC) ai sensi del la Direttiva CEE "Habitat" 92/43.
Grado di tutela: Consigliabile, necessaria.
Proposte di conservazione e valorizzazione: Istituzione di un geosito attrezzato, inserito nella Riserva naturale "Isola di San Pietro, Isole Piana, dei Ratti e del Corno" prevista dalla L.R. 31/89, e di una Riserva marina nel mare prospiciente, anche nell'ambito del Parco Geominerario Storico ed Ambientale della Sardegna.
VALUTAZIONE GEOSITO
Parametri principali:
Esemplarità geologico-geomorfologica: Alta.
Valenza paleogeografica: Discreta.
Esemplarità didattica-divulgativa: Rilevante.
Dimensione: Rilevante.
Grado di naturalità: Alto.
Valenza scenica-paesaggistica intrinseca: Molto alta.
Ricorrenza a scala geografica: Abbastanza raro.
Accessibilità: Poco agevole.
Visibilità: Buona.
Parametri integrativi:
Valenza come biotopo: Molto alta.
Valenza storico-culturale: Rilevante.
Valenza panoramica: Alta.
Ambito di importanza a scala geografica: Nazionale.