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NOTE
Impossibile discesa in mare. Falesia pericolosa. Sentiero non definito perfettamente
DATI IDENTIFICATIVI
Ubicazione: Isola di San Pietro, Comune di Carloforte, località Tacche Bianche, costa settentrionale.
Riferimenti cartografici: Carta d'Italia, IGM Scala 1:25.000, Foglio 563 Sez. I "Isola di San Pietro". Coordinate metriche centrali UTM: MJ 39 25 37 O5.
Grado di conoscenza attuale
A Livello scientifico: Studiato.
A livello comune: Poco noto.
CLASSIFICAZIONE
Litologia caratterizzante: Roccia piroclastica (tufo) cineritica di colore biancastro, sovrastata da ignimbrite riolitica litoide di colore marrone rossastro e con giacitura tabulare ("Complesso vulcanico calcoalcalino recente").
Classificazione genetica: Poligenetica (vulcanica e marino-litorale).
Definizione genetica: Falesia costiera in rocce vulcaniche varicolori.
Età del processo: Miocene inferiore - medio (circa 16 – 15 milioni di anni fa).
AMBITO E TIPO DI INTERESSE
Interesse scientifico: Vulcanologico, geomorfologico.
Interesse contestuale: Paesaggistico-ambientale, didattico-divulgativo, escursionistico.
Emergenze culturali e/o naturalistiche: Valenza scenica e paesaggistica, vegetazione delle rupi costiere.
Elementi qualificanti: Falesia, contatto tettonico per faglia, netto contrasto cromatico delle rocce, particolari strutture di origine vulcanica.
DATI DESCRITTIVI
Caratteristiche geologiche e geomorfologiche: La denominazione "Tacche Bianche" deriva dal colore bianchissimo dei tufi che affiorano sotto una colata lavica di trachite scura presente sulla sommità tabulare della ripida falesia, che in questo tratto di costa settentrionale raggiunge i 60 m circa di altezza.
Tramite una evidente faglia subverticale di direzione circa N - S, qui vengono a contatto tettonico laterale due delle formazioni magmatiche mioceniche più "giovani" dell'Isola, appartenenti al "Complesso vulcanico calcoalcalino recente", di età compresa fra 16 e 15 milioni di anni fa circa. La faglia anzidetta ed altre due ad essa subparallele sbloccano "a gradinata", ribassandole verso est, le formazioni rocciose affioranti sulla parete costiera. Queste faglie si prolungano poi verso sud, fino a delimitare i ripiani morfologici a circa 120 m di quota delle località Gabbie, Sabino e Stagnetto, fra Guardia dei Mori - Monte Tortoriso e l'abitato di Carloforte.
La formazione tufacea inferiore è un deposito piroclastico prevalentemente cineritico (ignimbrite riolitica) di colore biancastro o bianco-rosato, a grosse bancate sottilmente stratificate, contenenti piccoli frammenti lavici scuri e pomici centimetriche di colore da bianco a grigio o a verdolino.
Vi si possono osservare, inoltre, accenni di fessurazione colonnare, pisoliti e condotti di degassazione (pipe structures) pluricentimetrici. Lo spessore complessivo è di alcune decine di metri ed è esposto nella parte media e inferiore della scarpata costiera.
La formazione che appare ricoprire la precedente sulla parte alta della falesia è una ignimbrite riolitica con giacitura tabulare, massiva e compatta, di colore marrone rossastro, con alla base un caratteristico livello vetroso nerastro (vitrofiro) di spessore metrico. Lo spessore complessivo di questa formazione, più compatta e tenace della sottostante tufacea, è di oltre 10 m.
Il netto, sorprendente contrasto cromatico tra le due sovrapposte formazioni vulcaniche rende ulteriormente suggestiva e spettacolare l'asprezza della scoscesa falesia, ai cui piedi, inoltre, si accatastano grandi blocchi di roccia franati a causa dell'Incessante e spesso violenta azione erosiva del mare.
UTILIZZAZIONE E TUTELA
Utilizzazione attuale del sito e dell'intorno: Macchia mediterranea in genere bassa e, soprattutto verso Cala Lunga, piuttosto rada.
Stato di conservazione: Buono.
Rischio di degrado del geosito: Basso.
Minacce e/o disturbi al sito ed al quadro paesistico:
Attualmente nessuna. Eventuali insediamenti turistico - residenziali.
Tutela esistente: R.D. 29 giugno 1939 n.1497 sulla protezione delle bellezze naturali e singolarità geologiche; L.R. 7 giugno 1989, n. 31; Vin- colo paesistico ambientale; L.R. 22 dicembre 1989, n. 45 (Piano Territoriale Paesistico n. 14 delle Isole di San Pietro - Sant'Antioco, zona 1 di conservazione integrale); Sito di Importanza Comunitaria (SIC) ai sensi della Direttiva CEE "Habitat" 92/43.
Grado di tutela: Necessaria.
Proposte di conservazione e valorizzazione: Istituzione di Monumento naturale geologico-geomorfologico e realizzazione di un geosito attrezzato e suo inserimento in un percorso geo-naturalistico all'interno della Riserva naturale "Isola di San Pietro, Isole Piana, dei Ratti e del Corno" prevista dalla L.R. 31/89.
Biotopo di rilevante interesse vegetazionale meritevole di conservazione, censito dalla Società Botanica Italiana (1971 - 79) nelle vicine località di Guardia dei Mori e Monte Giannurango.
VALUTAZIONE GEOSITO
Parametri principali:
Esemplarità geologico-geomorfologica: Alta.
Valenza paleogeografica: Discreta.
Esemplarità didattica-divulgativa: Alta.
Dimensione: Notevole.
Grado di naturalità: Alto.
Valenza scenica-paesaggistica: Alta.
Ricorrenza geografica: Rara.
Accessibilità: Poco agevole.
Visibilità: Agevole dal mare.
Parametri integrativi:
Valenza come biotopo: Rilevante.
Valenza storico - culturale: Discreta.
Valenza panoramica: Molto alta.
Ambito di importanza a scala geografica: Nazionale.
Note aggiuntive:
a) Giusto nel mare di fronte a questa incantevole costa, nei mesi tra aprile e giugno viene calata la tonnara per la tradizionale pesca carlofortina.