Vedi foto e waypoints all'interno dell'itinerario proposto da Luca Olla su Wikiloc
Vedi altre foto da me proposte su wikiloc in "SULCIS Isola di San Pietro : in giro per GLOBOIDI (tra la Punta, canale delle Natte e Calalunga) "
INSTABILITA' VERSANTE Leggi l'Ordinanza Ministeriale
NOTE
Accessibile via terra
DATI IDENTIFICATIVI
Ubicazione: Isola di San Pietro, Comune di Carloforte, località Canale delle Natte, fra Cala Lunga e La Punta, costa settentrionale.
Riferimenti cartografici: Carta d'Italia, IGM Scala 1:25.000, F° 563 Sez. I "Isola di San Pietro". Coordinate metriche centrali UTM: MJ 40 00 37 60.
Grado di conoscenza attuale
A livello scientifico: Studiato.
A livello comune: Ignorato.
CLASSIFICAZIONE
Litologia caratterizzante: Rocce riolitiche varicolori ("Complesso vulcanico calcoalcalino recente").
Classificazione genetica: Vulcanica.
Definizione genetica: Forme sferoidali di consolidamento lavico.
Età del processo: Miocene medio (circa 16 - 15 milioni di anni fa).
AMBITO E TIPO DI INTERESSE
Interesse scientifico: Vulcanologico, petrografico.
Interesse contestuale: Didattico-divulgativo, paesaggistico-ambientale, escursionistico.
Emergenze culturali e/ o naturalistiche: Esemplarità scientifica e didattica del particolare fenomeno magmatico.
Elementi qualificanti: Rarità della struttura vulcanica, eccezionalità delle dimensioni.
DATI DESCRITTIVI
Caratteristiche geologiche e geomorfologiche: Si tratta di un particolare e raro tipo di strutture vulcaniche di forma sferoidale appiattita (fino a 1/2 o 2/3 del diametro orizzontale), di eccezionali dimensioni da qualche metro fino ad oltre 20 m di diametro, alle quali lo studioso ing. Taricco, nel 1931, assegnò il nome di "globoidi". Queste sorprendenti forme di raffreddamento magmatico si rinvengono incluse nelle rocce riolitiche varicolori (dal rosso all'arancione, al rosa chiaro, alviolaceo, al bluastro ed al bianco-verdolino), appartenenti al "Complesso vulcanico calcoalcalino recente" con cui si concluse l'attività vulcanica miocenica dell'Isola di San Pietro circa 16 - 15 milioni di anni fa. Le loro pareti presentano una struttura scagliosa o fogliettata dovuta verosimilmente alle modalità del raffreddamento lavico; mentre gran parte dell'interno dei globoidi è costituita da una riolite porosa di colore violaceo scuro, che verso la periferia tende all' arancione chiaro ed al bianco verdolino con macchie rosate. Nel sito si possono osservare globoidi singoli e forme complesse con 2 o 3 globoidi associati o coalescenti. Il numero di sferoidi originariamente individuati è di oltre 40, distribuiti su di un'area di 3 - 4 ettari. La maggior parte di essi mostra delle sezioni orizzontali, messe spesso in maggiore risalto dall'azione erosiva selettiva degli agenti meteorici, i quali però ne hanno in genere alterato o cancellato le primitive caratteristiche, ad es. asportandone e svuotandone la parte centrale. Queste speciali ed eccezionali strutture di origine magmatica sono localizzate in un'area desertificata e spoglia di vegetazione, lungo i versanti destro e sinistro di un piccolo canale naturale (Canale delle Natte) che sfocia sulla costa subito a NE di Cala Lunga. Secondo gli studiosi, l'origine dei globoidi sarebbe dovuta a grosse inclusioni fluide, composte da miscele di gas, vapori e magma, che, a causa della loro minore densità rispetto al magma riolitico circostante in via di raffreddamento e consolidazione,migrarono qualche metro verso l'alto, dove vennero inglobate ed avvolte nelle roccia riolitica sovrastante ancora allo stato plastico e dove, raffreddandosi, solidificarono dando luogo alle grosse forme sferoidali. . Le eccezionali grandi dimensioni dei globoidi inducono a ritenere che nella loro formazione siano intervenute particolari condizioni locali: i gas ed i vapori, risaliti da strati vulcanici più profondi attraverso fratture più o meno contemporanee all'eruzione, si sarebbero miscelati a parte del magma rendendolo meno denso (ossia più leggero) e lo avrebbero costretto a risalire lentamente, data la viscosità delle lave riolitiche, entro il magma già in via di consolidazione, ma ancora allo stato plastico come indicano le ondulazioni degli strati lavici avvolgenti gli sferoidi. Il lento spostamento verso l'alto sarebbe avvenuto in masse più o meno allungate, che si sarebbero poi consolidate nelle varie forme globoidali semplici, binate o ternate, le cui differenti dimensioni sarebbero dipese dai maggiori o minori volumi di magma risalito.
UTILIZZAZIONE E TUTELA
Utilizzazione attuale del sito e del suo intorno: Visite spontanee; attività di pesca e vicine Tonnare di La Punta.
Stato di conservazione: Discreto.
Rischio di degrado del geosito: Alto.
Minacce e/o disturbi al quadro paesistico: Distruzione o danneggiamento per prelievi di campioni di roccia e/o per naturale degradazione marina e meteorica.
Tutela esistente: R.D. 22 dicembre 1939 n.1497 sulla protezione delle bellezze naturali e singolarità geologiche; L.R. 7 giugno 1989, n. 31; Vincolo paesistico – ambientale; L.R. 22 dicembre 1989, n. 45 (Piano Territoriale Paesistico n. 14 delle Isole di San Pietro - Sant'Antioco, zona 1 di conservazione integrale); Sito di Importanza Comunitaria (SIC) ai sensi della Direttiva CEE "Habitat" 92/43.
Grado di tutela: Necessaria.
Proposte di conservazione e valorizzazione: Realizzazione di un sito geologico attrezzato inserito in un percorso geo-naturalistico includente anche le contigue monumentali falesie di Tacche Bianche e l'insenatura tipo rias di Cala Lunga, anche nell'ambito della Riserva naturale "Isola di San Pietro, Isole Piana, dei Ratti e del Corno" prevista dalla L.R. 31/89.
VALUTAZIONE GEOSITO
Parametri principali:
Esemplarità geologico - geomorfologica: Molto alta.
Esemplarità paleogeografica: Discreta.
Esemplarità didattica-divulgativa: Rilevante.
Dimensione: Rilevante.
Grado di naturalità del sito: Rilevante.
Valenza scenica-paesaggistica intrinseca: Rilevante.
Ricorrenza a scala geografica: Molto raro.
Accessibilità: Buona.
Visibilità: Agevole.
Parametri integrativi:
Valenza come biotopo: Rilevante.
Valenza storico- culturale: Rilevante.
Valenza panoramica: Rilevante.
Ambito di importanza a scala geografica: Nazionale.
Note aggiuntive.
- Il Canale delle Natte deriverebbe la sua denominazione dai grossi galleggianti di sughero, detti appunto "natte", utilizzati dai pescatori carlofortini, strappati ed accumulati dal mare entro questa piccola insenatura.