Lunghezza (A/R) : 3,58 km
Dislivello : 82 metri
Interesse: è una vecchia mulattiera che si snoda nel centro dell’isola e ne attraversa una delle zone più selvagge e isolate.
Difficoltà: ⊗⊗ Il sentiero è ben tracciato, non vi sono grosse difficoltà, le pendenze sono modeste.
Attrezzatura: Scarpe da trekking, acqua, abbigliamento sportivo.
Percorrenza: Due ore andata e ritorno.
Partenza: 39° 8’41.73”N – 8°16’16.43”E Incrocio al Km 3,6 (dal bivio del Macchione) della strada provinciale Carloforte – Capo Sandalo presso la zona detta “Il Paradiso”.
Percorso da abbinare al sentiero SULCIS Isola di San Pietro - Itinerario n. 11 La caletta, case Sepoltura, bricco del Polpo. Sentiero non alberato da farsi tutto l’anno ma di mattina presto nel periodo estivo. Ideale in primavera per fioriture. Zona di caccia nel periodo invernale. Il sentiero può cominciare dalla strada provinciale in località Paradiso (vedi wayp INIZIO), oppure l'auto può essere portata un pochino più avanti sino a trovare un parcheggio utile.
Lungo il percorso abbiamo individuato solo un cartello CAI, viceversa ci sono molti omini in pietra.
Si attraversa un primo tratto pianeggiante, dopo circa 300 metri una breve ma ripida discesa che costeggia alcune case abitate durante il periodo estivo, ci porta verso il segnale che indica la svolta a destra, da qui, il sentiero si inoltra verso una zona completamente disabitata, il terreno intorno è coperto da una bella e profumata macchia mediterranea che in primavera si riveste dei forti colori delle ginestre, del rosmarino, dei cisti e delle bianche eriche. Sulla via si nota continuamente come la zona, in passato, sia stata abitata: ruderi di baracche, muretti a secco, ampi recinti circolari per animali. In particolare, un ampio recinto si nota sulla destra verso in basso guardando in direzione del Faro. Raggiunto il Bricco della Sepoltura lo spettacolo dall’alto dei 180 metri è fantastico si vedono sullo sfondo a occidente le numerose case dello Spalmatore, la Punta del Castello che delimita la spiaggia sabbiosa della Caletta mentre, lontano verso sud, oltre l’isola di Sant’Antioco, si erge il roccioso isolotto del Toro ultimo lembo tirrenico verso il continente africano. Leggermente più basso (148 metri), a sud, il “Bricco del Polpo” la cui sommità rotondeggiante conserva gelosamente i segreti di un antico nuraghe. La vista a ovest si allunga, verso occidente si intravedono le case del vecchio centro minerario del Becco e più oltre il maestoso edificio del Faro di Capo Sandalo, dal 1864 vigile sentinella di tutti i naviganti del tirreno occidentale. In basso, si apre il profondo “Canale della Sepoltura” ricco di una fiorente macchia arbustiva a corbezzoli, lecci, filliree, pini d’Aleppo e profumate piante di mirto e rosmarino. Continuando sul sentiero, dopo non molto, si arriva presso un vecchio e grande rudere di baracca carlofortina. L'interno è inaccessibile causa delle erbacce. Attaccato alla baracca un grande recinto circolare probabilmente utilizzato per il ricovero del bestiame. Al centro del recinto, alcune lastre di pietra, tradiscono la presenza di una aia. Da qui, continuando dritti in discesa si prosegue per la Caletta. Viceversa, per il bricco del Polpo si innesta un sentierino meno marcato che sta sulla sinistra. Noi siamo arrivati alla base del bricco del Polpo ma l'intricata macchia mediterranea non ci ha consentito di salire in cima.
Località Sepoltura: intervento descrittivo della zona a cura di Rino Ledda su FB
"e’n e me te’re Sun nasciu in te quelle baracche (ora ruderi ) in tu 1955… esattu figna a 10anni fa’ ean ancun in pe…in ta prima stansa lotucaletta a lea stansa da mangio’..quella centrole zona notte cu suo’..l’ultima lotu paradisu u lea in magasin dunde me babbu u teniva i sacchi de gran e paggia ecc ecc..e de scianco u recintu de prie u teniva e cravette (u le’te u lea buniscimu )… poi dere’ in tu canno’ lotu briccu da guardia ghea na casetta dirucco’. ..ean e te’re du Norato Bonifai . primma d'ârivò ae baracche, in sciâ man â drita, à circa 100 - 200 méttri da caminéa, véddu de miâgétte in fundu ciü in bassu. Me pòian di recinti. Cusse ti me pö dì? ean tanche dunde assumeno’van u gran e avena…alua aro’van cu i bo” pe l'ègua cumme fovi? Anovi à pigiòia inti pussi du canò du gritta? O gh'éa 'n pussu intu canò deré â baracca? Ürtima cósa; mi li argiólle nu n'ho viste. esatto ti se’ tuttu pe baive ghea na piccigna sisterna ..o anaimu dai muntoni sutta u briccu du purpu…comunque dere’ a baracca in tu canno’ ghe na vivagna d’egua viscin an rudere . però argiólle nu n'ho vistu à ménu che nu ûsovi u recintu vixin â baracca. Me põ d'avài vistu de ciàppue de prìa in sciû fundu . ghe n’argiolla anandu a Sinatra du briccu du purpu ghe na baracca suvia au cano’ du gritta li ghe l’argiolla… "
Ho percorso questo itinerario nel mese di febbraio 2023.
Il percorso nella guida "Trekking nell'isola di San Pietro"