Lunghezza : 2,92 km
Dislivello : 74 metri
Interesse: è un sentiero che si snoda attraverso una zona solitaria nella parte centro settentrionale dell’isola tra boschi di pini e macchia mediterranea.
Difficoltà: ⊗⊗ Il sentiero è ben evidente, la maggior parte del percorso è pianeggiante e in parte ombreggiato. Attenzione alla discesa alle piscine causa instabilità falesie.
Attrezzatura: Scarpe da trekking, acqua, abbigliamento sportivo.
Percorrenza: Un’ora e trenta. A/R
Partenza: 39°10’16.03”N – 8°17’25.40”E
Dopo aver lasciato la provinciale N° 101, a sinistra, presso il bivio segnalato dalla lastra di pietra rosata con l’indicazione Calalunga – Memerosso, si procede per circa 600 metri sulla strada secondaria cementata e si giunge in prossimità di un bivio. I sentieri interessati sono indicati (quasi illegibili) su un palo Enel. Si svolta a destra e seguendo una stretta stradina in parte cementata e in parte sterrata dopo circa cinquecento metri sulla sinistra si trova uno spiazzo per poter parcheggiare. Da qui si segue un sentiero sempre sterrato che si snoda tra cespugli di pini e macchia mediterranea e, dopo circa 200 metri, si trova un bivio: sulla destra si procede per l’itinerario N° 13, invece noi andiamo sempre dritti costeggiando sulla destra un ampio campo dove pascolano dei bei cavalli . Procediamo per circa 200 metri e troviamo la deviazione sulla destra dell’itinerario N° 14. Subito dopo, circa 50 metri, un altro bivio sulla destra indica l’inizio dell’itinerario N° 15. Il sentiero ampio e sempre evidente, ci porta verso il mare. Incontriamo per primo un cartello sbiadito, posto tra due sentierini: noi rimaniamo sulla destra. Procedendo avremo modo di vedere il Pulpito e il canale Dudon. Successivamente arriviamo in uno spiazzo con un pino disposto orizzontalmente. A sinistra un canalino da affrontare con prudenza porta alle piscine mentre sulla destra si arriva a un cartello con divieto di caccia e nei pressi un buon punto panoramico.
Alla reguligna ci sono i lörgi, molto interessanti, anche quelli si sono formati in un magma ricco di gas,a più schioppettante, ce ne sono decine ... ce ne sono diversi anche a pochi metri dagli scogli sotto il livello del mare e sono profondi circa1/2 metri, qualcuno anche di più .... Non sono avvallamenti. Immagina un magma molto viscoso e ricco di gas, produce delle bolle che si raffreddano e solidificano. La bolla è instabile, la parte semisferica cede alla forza di gravità ed il materiale col tempo viene eroso, rimane solo la base. Sono solo da noi ed in Etiopia (Intervento di C. Luxoro e G. Vacca nella pagina FB di S. Volpe).
Quelli vicino al mare hanno subito gli effetti dell'erosione. Quelli più belli sono su un piano ad una decina di metri dal livello del mare. La genesi e' la stessa, magma ad alta viscosità, il gas gonfia una bolla, la volta crolla dopo il raffreddamento e rimane il buco. La differenza tra i globoidi ed i trôggi è tutta nel diverso tipo di roccia, una riolite nel caso dei tróggi ed una roccia igninbritica nel caso dei globoidi (Intervento di C. Luxoro nella pagina FB di Carloforte Storia e Archeologia).
La passeggiata non è lunga per cui, se si ha tempo a disposizione, si potrebbe lasciare l'auto all'inizio della strada di Calalunga. In ogni caso bisogna fare attenzione perchè la stradina per arrivare al parcheggio è relativamente stretta.
Ho percorso questo itinerario nel mese di novembre 2022
Il percorso nella guida "Trekking nell'isola di San Pietro"